L’inverno ormai è alle porte e già adesso le temperature iniziano ad essere rigide. Per questo abbiamo deciso di elencare quelle che in tutto il mondo sono vista come delle vere e proprie bevande “riscaldanti”.
Ognuna di esse ha una sua storia, ha il suo fascino e proviene da diverse parti del mondo. Ed è proprio il fondersi, il mescolarsi di queste culture che ha portato a viaggiare in tutto il globo quelle bevande apparentemente riservate solo a certe aree geografiche e/o ceti sociali, ma divenute poi nel tempo delle vere e proprie icone. Le tipiche bevande invernali, quelle che ci fanno compagnia vicino al camino, che allietano i nostri dopo cena e contribuiscono a combattere il freddo con la solita, immancabile buona compagnia.
Iniziamo con il Grog.
La sua storia ha radici molto antiche che risalgono ai tempi delle Flotte inglesi verso la fine del 1600 ed inizio del 1700. All’epoca quando le navi partivano per lunghi e tortuosi viaggi portavano a bordo dei barili di rum che, per volere dell’Ammiraglio Vernon, furono diluiti con l’acqua per evitare problemi di ubriachezza da parte dei marinai. In seguito fu aggiunto lo zucchero e del limone il quale aiutava a sopperire alla mancanza di Vitamina C, adatta a combattere le ferite ed evitare infezioni.
Fu introdotto nella Royal Navy il 21 Agosto del 1740 dall’Ammiraglio Vernon.
Preparazione: 1 boccale, 1/4 succo di limone, 3/4 rum, 1 cucchiaio di zucchero, aggiungere acqua calda per amalgamare + un goccio di whisky.
Per rimanere nell’arcipelago britannico parliamo ora dell’Irish Coffe, la cui nascita è legata a varie storie. La prima è legata ad una Signora originaria di Foynes, la quale nel proprio Bar offriva ai clienti questo tipo di bevanda calda. L’altra, più quotata, è legata al Sig. Sheridan, capo dei barman all’aeroporto irlandese di Shannon, dove una notte del 1942 dei passeggeri rimasti a terra erano alla ricerca di un sollievo. Fu allora che Mr. Sheridan preparò loro un caffè molto forte a cui aggiunse zucchero, whisky e panna. I signori rimasero letteralmente sbalorditi, e quando chiesero se fosse “American Coffee?” Mr. Sheridan rispose “ No, this is Irish Coffee!” . L’inizio di un mito.
Preparazione: Caffè molto forte corretto al whisky. La caratteristica principale è la panna montata con lo shaker.
Siamo così giunti a parlare di un’altra bevanda “riscaldante” per antonomasia: il Punch.
Si dice sia nato nel XVII secolo a bordo delle navi mercantili britanniche della compagnia delle Indie, secondo altri invece è una tipica bevanda indiana. In ogni caso risale al 1632 la prima volta che comparì questo termine in una lettera che un marinaio inviò alla propria moglie. L’origine del nome “panch” in indiano sta per “cinque”, come i cinque elementi base per preparare il punch: acqua, acquavite, agrumi, zucchero e spezie.
Nella Gran Bretagna del 1700 questa bevanda divenne un lusso grazie all’aggiunta del rum, un’ingrediente non proprio per tutti.
Ottimo digestivo.
Preparazione: dopo aver portato l’acqua in ebollizione, aggiungere te nero, zucchero, cannella, una fetta di limone e rum.
Siamo giunti alla quarta ed ultima bevanda in grado di riscaldarci da questo freddo: il Vin Brulè.
Il vin brulè è una bevanda che puo’ considerarsi l’evoluzione di ciò che si beveva ai tempi dell’antica Roma, quando era molto in voga il “conditium paradoxum” a base di vino, miele e zafferano. Nel medioevo invece si beveva l’ippocrasso, a base di vino e spezie. Il vin brulè è nato e si è diffuso nei paesi freddi del Nord Europa e nelle zone Alpine e Appenniniche.
Come prepararlo: 1/2 litro di vino rosso, 100 g di zucchero, 1 stecca di cannella, 4 chiodi di garofano, mezza buccia di limone e mezza buccia di arancia. Mescolare bene e riporre il tegame su fuoco. Una volta in ebollizione, toglierlo e lasciarlo riposare per circa 20 minuti. Versarlo nel bicchiere mediante l’utilizzo di un colino.
Queste sono solo quattro delle bevande più famose d’inverno, ma ce ne sono tantissime altre, altrettante ricche di storia, leggende, curiosità e tanto gusto, che di volta in volta scopriamo insieme.
Per questa volta il nostro appuntamento termina qui.
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